domenica 15 aprile 2018

Castrum Caetani

Sicuramente tra i tanti mausolei rimasti lungo la via Appia il più bello, ma forse dovrei il meglio conservato, è quello di Cecilia Metella, poco distante dalle mura antiche della città.







Si nota da lontano con la sua caratteristica forma a cilindro per una particolarità: risalta perché conserva ancora la stragrande maggioranza delle lastre di travertino che lo ricoprono non essendo stata troppo esposta  ad atti vandalici di spoliazione. E pensare che tutti i monumenti di Roma antica potremmo vederli in modo simile se i marmi, le colonne, i fregi ecc. non fossero stati asportati per soddisfare la mania di grandezza della Chiesa e dei vari nobili romani! Un detto famoso lo ricorda: Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini


Nel fregio riportato di lato, si può vedere, inserito tra due caratteristiche ghirlande ornamentali un capo di bove, anch'esso fregio decorativo, da cui prende nome il sito in cui si trova la tomba.
Un altro importante motivo della conservazione di questo mausoleo dipende dal fatto che fu inserito in un castro occupante la via Appia: quello che è chiamato Castrum Caetani, anche se la famiglia cui deve il suo nome, lo ebbe in proprietà per un tempo piuttosto breve. Rimangono dei cospicui resti del palazzo, costruito a ridosso del mausoleo, e della chiesa situata nella parte opposta della strada. Questa presenta solo la struttura portante: la copertura, probabilmente in legno è andata perduta. Il complesso, con resti di epoche molto distanti tra loro, si presenta ai nostri occhi come un luogo d’indubbio fascino.





Un arco di sostegno dei piani superiori
Antichi resti conservati nel cortile



Bella raffigurazione antica dei fasci littori simbolo del potere di Roma
Contrafforti della chiesa
Facciata della chiesa























E poi alla fine rimane sempre il bel basolato dell'Appia Antica, la "Regina Viarum".


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